Il romanzo si sviluppa secondo un affascinante e singolare viaggio all’interno
della cultura visiva nella Parigi Anni Venti, in cui emerge la figura di Modì “Scorrendo le pagine
del racconto – sottolinea Vincenzo Sanfo – uscito dalla fervida fantasia di Renata Freccero, la
mia mente è corsa, inevitabilmente, a quella mia lontana esperienza e ai ritratti di alcuni dei
personaggi frequentati da Modigliani che erano lì esposti e molto ben inseriti, nel contesto della narrazione. Grazie a questa mia esperienza, mentre leggevo, mi apparivano i volti di Chaïm Soutine, Paul Guillaume, Léopold Szborowski, Jeanne Hebuterne, Béatrice Hasting che, assieme ad altri, erano esposti in quel aulico salone e che, grazie alla prosa di Renata Freccero, mi apparivano come vecchi amici ritrovati”.
E così, dai capitoli del romanzo affiorano le figure di Gérard, il protagonista, e
dell’ambiente livornese con il Caffé Bardi e gli artisti Oscar Ghiglia, Gino Romiti e Guglielmo
Micheli, l’insegnante di Amedeo Modigliani, le tensioni di Van Gogh e la rivalità con Picasso,
le cartelle di straordinari disegni e i volti delle modelle. Il tutto scandito da riflessioni, incontri,
testimonianze legate al Moulin Rouge e a un’anziana venditrice di tabacco, alla scultura di
Brâncuşi e allo spirito artistico parigino.
La vita, le storie, il mondo dove Modì ha vissuto e interpretato delicatissimi nudi femminili e
sguardi fortemente espressivi, appartengono a una realtà cosmopolita e agli atelier dalle
vicende intense e personalissime che questo diario per immagini restituisce ai lettori con le
ricerche e la scrittura di Renata Freccero.
Angelo Mistrangelo è critico d’arte e giornalista, scrive d’arte figurativa per La Stampa. Ha
collaborato con le case editrici Mondadori, Fabbri, Priuli & Verlucca, Bolaffi, Mazzotta; ha
collaborato alle pagine culturali de Il Giorno, Stampa Sera, Quadri e Sculture, Uomini e Libri e
molto altro.
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